Da Mps a Banco Sabadell alle polizze di Axa, passando per Banca Generali, Orvieto e Ragusa. Il credito ha accelerato le operazioni di consolidamento in Europa
La foresta pietrificata è un racconto ormai del passato. Il secondo blitz di Andrea Orcel nell’arco di tre mesi certifica un dato di fatto: il credito italiano si sta muovendo verso il consolidamento (oltre a mandare un implicito messaggio: tra Commerzbank e Banco Bpm l’unione bancaria me la faccio io). Se Unicredit ha messo nel mirino per una potenziale aggregazione la banca di Francoforte sul Meno e da oggi, lunedì 25 novembre, anche Piazza Meda, vero è che nelle ultime settimane si è assistito a un’accelerazione di operazioni di M&A. Il 14 novembre, rompendo gli indugi e sbloccando uno stallo che attendeva un compratore da mesi, l’istituto guidato da Giuseppe Castagna ha rilevato dal Tesoro il 5% del Monte dei Paschi di Siena, capocordata di una spedizione che ha visto comprare azioni della banca toscana anche la sgr Anima (3% più 1% già in pancia), Caltagirone e Delfin (3,7% ciascuno), portando a un nocciolo del 15%.
Risparmio e Centro Sud Italia
Sempre a settembre c’era stata l’opa da 98 milioni di Banca Generali su Intermonte: offrendo un un prezzo che incorpora un premio del 21,9% rispetto al prezzo di Intermonte al 13 settembre (2,49 euro), la banca guidata da Gian Maria Mossa si è fatta predatrice nella foresta del risiko bancario che la vedrebbe preda, secondo speculazioni di Mediobanca.
Sempre per stare in Italia sono partite le offerte di Banco Desio, Banca del Fucino e Cf+ spalleggiato dal fondo Elliott per l’acquisto della Cassa di Risparmio di Orvieto e i suoi circa 40 sportelli tra Umbria e Lazio. Desio già dieci anni fa salvò la popolare di Spoleto e quest’anno ha comprato altre 14 filiali da Banca Popolare di Puglia e Basilicata, lo scorso anno con l «operazione Lanternina» ha comprato le 48 filiali comprate da Bper e Banco di Sardegna nel 2023, quest’anno ne ha prese altre 14 da Banca Popolare di d Puglia e Basilicata. Banca del Fucino, dopo tre anni di risanamento in Igea, nel 2023 ha fortificato il patrimonio con una prima iniezione da 50 milioni di euro – a cui ne seguiranno altre nel 2025 – e quest’anno è sbarcata in Emilia-Romagna portando a 40 le filiali sparse in 7 diverse regioni. E sempre nel 2023 aveva ceduto il ramo di merchant acquiring a Wordline per 25 milioni.
In Europa
Tra cinque giorni, il 30 novembre, invece sarà effettiva la fusione tra Banca Agricola Popolare di Ragusa (Bapr) e Banca Popolare Sant’Angelo (Bpsa), che darà vita al primo polo bancario siciliano con il nuovo nome di Banca Agricola Popolare di Sicilia (Baps). Tornando ai pagamenti, c’è da registrare la creazione del terzo polo delle transazioni con Numia, diventata ufficiale a inizio autunno con la partecipazione della Fsi di Maurizio Tamagnini per il 42,9% del capitale e da Banco Bpm e Iccrea per il 28,57% ciascuna.
Prima ancora però a muovere nella ex foresta pietrificata era stato Carlo Cimbri, che con la sua Unipol era salito al 19% di Pop Sondrio nel settembre 2023 di cui deteneva già il 9,5% mentre quasi un anno dopo ha portato la sua partecipazione in Bper al 24% tramite strumenti derivati (uno swap sul 4,7%). Due piedi in due banche importanti utili a sorreggere la strategia di distribuzione delle polizze e a cui, sempre le speculazioni di mercato, si sarebbe potuta aggiungere anche Mps. «Potremmo valutare acquisto partecipazione solo a suggello di un accordo commerciale», aveva detto il presidente del gruppo assicurativo. Restando nell’alveo delle polizze, sempre a settembre c’è stata l’acquisizione da parte di Axa di Nobis, la compagnia presieduta da Alberto Di Tanno, che ne è anche il principale azionista con circa l’83% delle azioni. Operazione chiusa proprio mentre a livello di gruppo il big guidato da Thomas Buberl ha avviato le trattative per vendere Axa Investment Managers a Bnp Paribas per 5,4 miliardi. In Spagna tiene poi sempre banco l’opa da 11,5 miliardi di Bbva sul recalcitrante Banco Sabadell, la Consob spagnola si è data più tempo del dovuto per valutare l’operazione.
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