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FONDI A PIOGGIA: MARSILIO, “OPPOSIZIONE DOPPIOPESISTA”, SI SPACCA CSX. D’AMICO: GRAZIE, E VA VIA | Notizie di cronaca


L’AQUILA  – Il presidente della Regione, Marco Marsilio, di Fdi, ha difeso a spada tratta la cosiddetta “legge mancia”, per lui opportuna “manovra d’aula”, da 15 milioni di euro, arrivata in consiglio regionale nella serata di martedì e poi non approvata, e si è cimentato in una invettiva dai toni durissimi contro le opposizioni e il professor Luciano D’Amico, che l’aveva definita “pratica medioevale”, che vorrebbe cancellare con una legge ad hoc. Ma dopo aver ribattuto con un ironico “grazie”,  D’Amico ha avuto l’impressione di ritrovarsi solo, con il suo cavallo di battaglia elettorale, visto che nei banchi dell’opposizione, di cui dovrebbe essere il leader, per Pd il capogruppo Silvio Paolucci e il consigliere Sandro Mariani hanno usato toni morbidi, senza difenderlo con l’impeto che ci si sarebbe aspettati, gli altri hanno taciuto, e unica eccezione è stata rappresentata da Francesco Taglieri capogruppo del Movimento 5 Stelle, che ha risposto per le rime al presidente.

Tanto che D’Amico, che non aveva partecipato precedentemente alla conferenza dei capigruppo, ha abbandonato l’aula, scuro in volto, poco dopo. Con il sospetto, forse, che nelle sue file la pratica della distribuzione di fondi a pioggia in modo discrezionale, non è poi così sgradita. Mariani e Paolucci hanno ricevuto anche i complimenti del capogruppo di Fdi, Massimo Verrecchia, per la loro apertura al dialogo e i toni costruttivi. Quando Marsilio era però arrivato a dire che  “l’opposizione o impara a stare in aula, o dovremo determinarci in altro modo”, e che a proposito di fondi a pioggia, “la notte fa una cosa, e il giorno dice altro”, accusandola di “doppiopesismo”.

La legge mancia, o manovra d’aula, che dir si voglia, non è stata poi approvata, per divisioni interne al centrodestra, tenuto conto che la misura deve dare copertura ai fondi a pioggia decisi nel bilancio di dicembre 2023, e le risorse reperite sono molto meno dei 22 milioni preventivati. Tutto è stato rimandato dunque alla seduta di venerdì. Il centrodestra, insomma non ne è uscito, bene, ma altrettanto è accaduto all’opposizione. Che si è anche divisa nella elezione di Monia Scalera a garante dei detenuti, in quota Fdi, quando D’Amico, da quanto trapela, aveva auspicato un compatto voto contrario.

Tornando ai fondi a pioggia: ad accendere la miccia D’Amico, che nel suo intervento ha subito preso di mira Marsilio: “Lei, presidente, cita i fondi a discrezione, ma per nobili cause, per i piccoli comuni, ma è una foglia di fico, dietro ci sono cose come stanziamenti ad esempio a favore del Lions club di Sulmona, a cui di fatto paghiamo la cena, e non abbiamo fondi per fare assistenza, e per ben altre priorità”.

Da qui la proposta di un emendamento volto a destinare gli stessi  fondi “ma con criteri oggettivi, dando la possibilità a tutti i Comuni di partecipare. Perché ora ad esempio il Comune dell’assessore Mario Quaglieri ha ottenuto 11 contributi, altri Comuni nessuno. Questo non è giusto, la prego di considerare che questo meccanismo distorce anche la proposta del collegio elettorale unico regionale a lei caro, perché se continuiamo ad elargire con la massima discrezionalità le risorse, non facciamo che alimentare e favorire solo alcuni bacini elettorali, a discapito di altri”.

E ha chiosato: “è una questione di equità di trasparenza, per non tornare nel medioevo, perché è da medioevo elargire i finanziamenti in modo nominale”.

Assistenza e consulenza

per il sovraindebitamento

Parole come un fiammifero nel pagliaio, per il presidente Marsilio.

“Subiamo una campagna denigratoria sulla manovra d’aula, che esiste ovunque, anche in parlamento e che da noi vale solo lo 0,2% del bilancio regionale, lei ha fatto campagna elettorale  dicendo che distribuivamo collanine e braccialetti per comprarci il voto di pro loco e associazioni, siete voi nel medioevo se pensate questo”, ha tuonato.

E ancora, in crescendo: “di notte vi mettete d’accordo e di giorno fate i moralisti!”, rivolgendosi a muso duro contro il professor D’Amico, e toccando un tasto dolente: il professore candidato presidente a marzo ha promesso in campagna elettorale di cancellare i fondi a pioggia approvati a fine 2023, ma i consiglieri rieletti di opposizione, avevano anche loro partecipato alla tradizionale manovra di natale, anche se con quote minori, da distribuire a questo o quel comune, a questa o quell’associazione od evento, al pari dei colleghi di centrodestra.

“Ho girato tutti i comuni – ha proseguito Marsilio -, che hanno esigenze a cui non possono far fronte, e a cui noi diamo risposta con queste manovre d’aula. Poi per carità, si può fare sempre meglio, magari un eccesso di frammentazione non è positivo, si può correggere una certa deriva”.

Concesso questo, un’altra bordata:  “ma finitela di darci lezioni di moralità politica, voi qui avete appena  votato a favore di 15mila euro per il premio Di Venanzo, con quale faccia ci fate ora lezione! Basta moralismo e doppiopesismo, avete sostenuto un emendamento che poi fuori di qui dovreste definire collanine, marchette e collanine. Se lo fate voi va tutto bene, se lo facciamo noi è una vergogna. Non potete di notte fare una cosa il giorno dirne un’altra.”.

E per quanto riguarda gli evocati criteri, taglia corto Marsilio: “è pura teoria stratta, riempiremo di procedure gli uffici”.

D’Amico ha reagito all’attacco di Marsilio  ringraziandolo della franchezza, chiedendo che venga messo a verbale il voto contrario di Marsilio al suo emendamento.

Il dato saliente è però che il centrosinistra, nell’intervenire, con il capogruppo Paolucci, e il consigliere Mariani, non hanno difeso dalle bordate del presidente D’Amico.

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Paolucci ha invocato “l’importanza della programmazione, se si aiutassero solo piccoli comuni andrebbe bene, la sfida è raccogliere l’invito un confronto produttivo”.

Mariani ha tenuto a precisare che “non ho mai parlato di legge mancia, e non mi scandalizza nulla”, limitandosi a dire che D’Amico ha chiesto di fissare dei criteri, un certo principio su come andiamo nei territori, per dire basta alla polverizzazione dei finanziamenti di 2, 3 o 5mila euro”. Attaccando poi il presidente sulla sanità.

Più alti i toni di Francesco Taglieri, “ogni volta che Marsilio si rivolge con questa parte dell’aula lo fa in modo poco costruttivo, per lei siamo il male peggiore, ma siamo stati eletti da una parte degli abruzzesi le piaccia o meno. Quella di D’Amico non è stata una campagna denigratoria. D’Amico ha dato un contributo diverso, e c’è il tema che seppure parliamo dello 0,2% del bilancio, questi fondi potrebbero avere una destinazione ben diversa”.

Infine il capogruppo di Fdi Massimo Verrecchia: “Marsilio è oggetto di continui attacchi,  è il parafulmine di tutta la maggioranza, e dunque certi toni sono anche giustificati. Con la manovra d’aula veniamo incontro alle esigenze territoriali, ben vengano criteri ma basta questi toni”.

 

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