Ok alla variazione di bilancio. Opposizioni all’attacco: niente soldi per sociale e borse di studio
Inizia in consiglio regionale il rush finale sul bilancio più difficile di sempre nei tre lustri dell’era Zaia. Tre lustri «Irpef free» e, secondo l’opposizione ora i nodi stanno venendo al pettine. A partire dall’aumento dell’Irap, l’imposta regionale sulle attività produttive che frutterà in tre anni 84,5 milioni di entrate per le esangui casse regionali.
La variazione di bilancio
Sul tavolo dei consiglieri ci sono la variazione al bilancio corrente (approvata martedì in tarda serata, 42 milioni di cui oltre 34 da utili di Cav) e il Defr (Documento di economia e finanza regionale) 2025-27 con la relativa Nota di aggiornamento. Normale amministrazione, in teoria. Ma di «banale» non c’è davvero nulla perché, come anticipato dal Corriere del Veneto, gli uffici della Regione sono stati costretti a ritoccare ulteriormente gli aumenti alle aliquote Irap nel bilancio di previsione 2025-2027. Colpa di una mazzata non prevista, i tagli governativi pari a 22 milioni di euro. La via obbligata per la giunta Zaia è stata modificare i due scaglioni di aliquote annunciati ad agosto: da un +0,10 si passa a un +0,18% e da un +0,50 si arriva a uno 0,65%. Se con la prima versione la Regione avrebbe incassato (a partire dal 1 gennaio) 53 milioni di euro, con le nuove aliquote si aggiungono altri 32 milioni.
I mancati trasferimenti
Di questi, 22 andranno a compensare i mancati trasferimenti romani altri 10 serviranno sui più svariati capitoli, dai palaghiaccio di Alleghe e Asiago al velodromo di San Vendemiano alla candidatura ai Giochi olimpici giovanili invernali in modo da favorire l’utilizzo della pista da bob di Milano-Cortina 2026 passando per la bretella di Cortellazzo a Jesolo e il futuro Museo del Duomo di Castelfranco. Nonostante gli sforzi dell’assessore al Bilancio Francesco Calzavara, restano fuori ancora le borse di studio universitarie su cui hanno battagliato Vanessa Camani, Pd, ed Elena Ostanel, VcV. Martedì si è licenziata la variazione al bilancio corrente (35 a favore e 10 contrari) dopo l’accesso botta e risposta fra Camani e la vice presidente Elisa De Berti sulla Pedemontana. Al netto delle reciproche accuse, è indubbio che quest’anno, su un bilancio già fragile con 60 soli milioni di spesa libera, il conto del canone di disponibilità aumentato a causa di previsioni troppo ottimistiche sui pedaggi, sia pesato e sia risultato in qualche modo più «vistoso».
La Pedemontana e l’Irap
Eppure non basta solo la Pedemontana a spiegare la necessità del doppio ritocco Irap, in tanti, anche in maggioranza, assessori inclusi, ormai chiedono apertamente di reintrodurre l’addizionale regionale Irpef. Intanto il «bilancio-sudoku» ha un impatto diretto su alcune categorie economiche. Le aziende che passano a un aumento Irap dello 0,65 sono cave, industria del tabacco, supermercati (si salva solo il commercio al dettaglio), trasporti, logistica, attività immobiliari, pubblicità e ricerche di mercato ma anche agenzie interinali, servizi di vigilanza e investigazione, lotterie, prodotti chimici e farmaceutici, imballaggi plastici, produzione di cemento, calce e gesso, acciaierie e industria delle armi. Salvataggio in extremis per la concia: le 63 aziende venete che confezionano «articoli in pelliccia» restano allo 0,18, le 5 che commercializzano pelli, invece, passano allo 0,65.
La battaglia dell’opposizione
L’opposizione intera annuncia battaglia e Camani affonda il colpo: «Le casse della Regione sono a secco dopo 15 anni di gestione Zaia. Per la prima volta non c’è alcuna risorsa per borse di studio, dissesto idrogeologico e per rispondere a bisogni sociali». «Un disastro annunciato» per Erika Baldin M5s, e Arturo Lorenzoni, VcV, parla di «un bilancio che lascia sbigottiti». Un avvio tesissimo che è solo l’antipasto per la discussione sul Defr iniziata martedì sera e che continuerà domani. All’orizzonte si profila, infine, un nuovo fronte: la partita interna alla maggioranza. Sul bilancio di previsione ‘25-’27la Lega è in formazione falange macedone (sulla carta), dopo un mini vertice martedì Lega-FdI pare si potrà contare anche sui meloniani. Più difficile prevedere che farà FI, la tentazione dell’astensione sembra decisamente molto forte. Almeno a giudicare dalle riunioni informali che si sono succedute nel corso della giornata di martedì.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link