Andrea Illy a New York. Crediti foto: illycaff�
DALLA NOSTRA CORRISPONDENTE
New York – Mentre l’impegno per la lotta ai cambiamenti climatici negli Stati Uniti vive una fase di incertezza nella transizione dall’amministrazione Biden a quella di Trump, l’imprenditore Andrea Illy � stato a New York a parlare dell’intersezione tra cambiamenti climatici, povert� e futuro della produzione di caff�.
La produzione di caff� � messa in crisi dai cambiamenti climatici. Per l’imprenditore Andrea Illy, che ha parlato di questi temi a New York, la chiave � �aumentare gli investimenti per sviluppare nuove pratiche agricole e variet� di caff� pi� resistenti�. E sulla possibilit� di collaborare con la futura amministrazione Trump si dice �ottimista�
�Il cambiamento climatico ha un impatto dirompente nelle piantagioni di caff�, in quanto limita la produttivit� e la qualit�, tramite eventi metereologici estremi, innanzitutto la siccit�, dice al Corriere il presidente di illycaff�, azienda multinazionale fondata nel 1933 a Trieste da suo nonno Francesco Illy e che ha intitolato a suo padre il Premio Internazionale Ernesto Illy che si � tenuto a novembre alle Nazioni Unite. �Quest’anno il Vietnam e il Brasile, che sono i Paesi pi� importanti in termini di produzione, sono stati entrambi colpiti da forti siccit�. Le ondate di calore hanno un effetto molto negativo sulla produttivit�. E, quando al posto del Ni�o si instaura La Ni�a, abbiamo un eccesso di piogge con erosione e proliferazione delle malattie a causa dell’umidit�. Non si sa bene nemmeno a quali fattori metereologici adattarsi, perch� ci sono gli estremi opposti�.
Contadini a rischio povert� estrema
I cambiamenti climatici peggiorano il problema preesistente della povert�. Il caff� mondiale viene prodotto per un terzo in circa 30mila piantagioni ad alta produttivit� e di dimensione media di 50 ettari, molte delle quali si trovano in Brasile, mentre i restanti due terzi sono sparsi in una quarantina di Paesi, frutto del lavoro di 12,5 milioni di piccoli contadini, molti dei quali lavorano meno di un ettaro di terra e vivono nella povert�. A loro rimane meno del 5 per cento del valore del caff�. Anche l’aumento dei prezzi registratosi in tempi recenti per il consumatore non ha prodotto vantaggi per coloro che il caff� lo producono, e il risultato � semmai che non sono di fatto pi� in condizione di produrlo, osserva Andrea Illy.
Strategia in tre punti
Perci� l’azienda di Trieste si � trovata inserita in una missione pi� ampia. All’Expo del 2015, l’economista Jeffrey Sachs ha annunciato che il 50 per cento delle terre coltivabili non lo saranno pi� in futuro, per via dei cambiamenti climatici. Da allora c’� stata una mobilitazione generale di tutta la comunit� del caff�, che ha portato a sviluppare una strategia di tre punti:
1) lotta al cambiamento climatico attraverso il miglioramento delle pratiche agronomiche e rinnovamento delle piantagioni con piante pi� giovani e resistenti agli effetti del cambiamento climatico;
2) lotta alla povert� attraverso l’istruzione e la promozione del lavoro con condizioni di vita minime sostenibili per le famiglie;
3) mobilitazione degli investimenti a servizio dei primi due punti attraverso partnership pubbliche-private.
I vantaggi dell’agricoltura rigenerativa
Nel quasi-decennio dopo l’Expo – continua Illy – sono state fatte molte cose, in particolare per lo sviluppo dell’agricoltura rigenerativa, sia nelle grandi piantagioni che tra micro-coltivatori. �Fissando carbonio nel suolo, lo si sottrae all’aria; produce fertilit� e difese naturali e idrata i terreni, lavora in maniera positiva dal punto di vista dell’impronta ecologica, sulle emissioni e sull’inquinamento e anche sui consumi di acqua�. Inoltre, sono state selezionate variet� pi� resistenti e di maggiore qualit� da parte di due importanti istituti in Europa e in America. La illycaff� ha contribuito a finanziare la mappatura del genoma dell’Arabica: �Una risorsa, molto utile se non fondamentale per la selezione di nuove qualit�. Ci sono stati inoltre investimenti con la cooperazione italiana in Africa e con le Nazioni Unite per realizzare in Etiopia il Coffee Training Center, un modello replicabile altrove.
Il terzo obiettivo resta quello di muovere gli investimenti. Esiste un organismo internazionale, l’International Coffee Organization, ma anche il G7 durante la presidenza italiana ha deciso di mettere nelle sue raccomandazioni finali il lancio di una partnership pubblico-privata per il caff�. �Mai prima il G7 si era occupato di singoli prodotti agricoli�, osserva Andrea Illy: �Lo ha fatto perch� consapevole che la crisi � seria e che pu� indurre un problema sociale di immigrazione non solo in Italia ma anche in America, uno dei grandissimi temi della campagna elettorale del presidente Trump. Il G7 si � reso conto che se questo modello di investimento funziona pu� essere un apripista in settori che soffrono delle stesse criticit�. Il cacao � in gravissima crisi a causa degli stessi identici motivi�.
La nuova amministrazione Usa
Illy � ottimista che sar� possibile lavorare anche con l’amministrazione Trump su questi temi
. �Le motivazioni per qualunque amministrazione sono le stesse, perch� tutti abbiamo bisogno di consumare il caff�, afferma l’imprenditore: �Gli Stati Uniti sono il primo consumatore al mondo e confinano con la macroregione dove viene prodotto�. Se la crisi colpisce la produzione, osserva l’imprenditore, questo avr� conseguenze sull’immigrazione, ma potrebbe anche portare chi lo produce a scegliere di coltivare stupefacenti. Un’esperienza inversa si � verificata in Colombia dove invece, in collaborazione con il governo, illycaff� ha partecipato a un progetto per insegnare agli ex guerriglieri delle Farc a coltivare il caff�. �E hanno imparato talmente bene che pochi anni dopo hanno vinto il Premio Internazionale Ernesto Illy. � nell’interesse dell’amministrazione americana di stare ad ascoltare, magari non lo faranno con principi altrettanto ideologici dell’amministrazione democratica, ma le scelte da fare sono le stesse. Confido che riusciremo ad avere l’ascolto da parte di questa amministrazione�.
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