PISTOIA – Una serata di gala che segna un nuovo record in termini di presenze e fondi raccolti, tra solidarietà e valorizzazione delle eccellenze del territorio.
Nella “serra” del Toscana Fair si è svolta la sesta edizione della cena organizzata da Confcommercio Pistoia e Prato con protagonisti i ristoratori della rete La Toscana in Bocca, per un evento speciale di beneficenza a favore di Fro Onlus, fondazione di radioterapia oncologica impegnata da oltre trent’anni a rendere più confortevole il percorso di cura dei pazienti.
A fine serata sono stati raccolti ben 16091 euro, nuovo record per la manifestazione (circa 1500 euro in più dello scorso anno), con la cifra che sarà interamente devoluta per le attività promosse dall’organizzazione no profit; da segnalare anche il “pieno” fatto registrare al Toscana Fair dai partecipanti, circa 300, che hanno fatto segnare anche in questo caso un nuovo primato per una serata ormai diventata un appuntamento significativo e sentito per tutto il territorio pistoiese e pratese.
Come ha sottolineato Gianluca Spampani, presidente di Confcommercio Pistoia e Prato, “il successo di questa iniziativa è la dimostrazione di come la classe imprenditoriale del territorio sappia essere presente e rispondere a simili sollecitazioni, e di come le collaborazioni e le sinergie possano aiutarci a raggiungere risultati e traguardi di tutto rispetto. Il nostro ringraziamento va a tutti i ristoratori che hanno aderito all’iniziativa e ai partecipanti che con il loro contributo aiutano la ricerca medica e scientifica in un campo così importante e così delicato come quello della lotta contro i tumori. Serate come queste ci rendono orgogliosi di appartenere alla nostra comunità e sono uno strumento per fare beneficenza ma anche per creare nuove reti all’interno del tessuto imprenditoriale del territorio ”.
Tra i vari interventi sul palco della serata, condotta da Simone Gai, significativo quello di Daniela Mugnai, referente di Vetrina Toscana. “La nostra è una rete che mette insieme ristoranti, botteghe e produttori per valorizzare e promuovere il turismo enogastronomico in Toscana – ha dichiarato – una regione che presenta moltissime eccellenze e peculiarità in questo campo. Il nostro obiettivo è quello di intercettare e realizzare le potenzialità di questo turismo, con un occhio sempre rivolto alla promozione del territorio e alla solidarietà. Eventi come questi fanno bene allo sviluppo e contribuiscono a creare nuove reti in vista di obiettivi comuni”.
Un connubio tra beneficenza e valorizzazione del territorio evidenziato anche dagli interventi di Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, e da Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia, che hanno entrambi sottolineato il ruolo dei territori di Prato e Pistoia sui fronti del turismo enogastronomico e della valorizzazione di prodotti e produttori locali.
Durante la serata sono state inoltre annunciate le date della prossima edizione de La Toscana in Bocca a Pistoia: l’appuntamento sarà alla Cattedrale ex Breda, il 24, 25, 26 e 27 aprile 2025. A Prato, invece, la manifestazione tornerà nel mese di giugno.
Prima della consegna dell’assegno a Lorenzo Gori, presidente della Fro Onlus, la serata ha vissuto un momento particolarmente commovente con l’annuncio, da parte dei ristoratori, del premio che dalle prossime edizioni della manifestazione sarà dedicato alla memoria dello chef Vincenzo Volpe, indimenticabile punto di riferimento per tutta la comunità de La Toscana in Bocca e per il territorio.
Il menù della serata si è articolato in una selezione di cinque antipasti a buffet accompagnati da quattro aperitivi (due cocktail alcolici e due analcolici), e a seguire un primo piatto, un secondo e un dessert serviti al tavolo.
Tra gli aperitivi alcolici, Le Barrique di Prato ha presentato “Bonginez”, a base di gin Bongin (il gin “familiare” prodotto da Martina Bongi), vermouth bianco alpestre, bitter all’arancia e pompelmo rosa essiccato di accompagnamento; Voronoi di Pistoia ha presentato il suo “Clementino” anch’esso a base di gin Bongin, amaretto, cordiale zenzero e mandarino.
Cinque gli antipasti: il Taba Dolce di Latte di Pistoia e la Pasticceria Nuovo Mondo di Prato hanno proposto insieme la loro versione “salata” del tradizionale castagnaccio toscano, accompagnato con rigatino, cipolle rosse e pistacchi; La Fenice pizzeria contemporanea di Pistoia ha presentato il suo “Panettone salato”, rivisitazione in chiave salata del noto dolce natalizio, con l’impasto di base del panettone arricchito con fichi essiccati, finocchiona a cubetti e fonduta di pecorino toscano; il ristorante Il Capriolo ha stuzzicato l’appetito dei partecipanti con uno sfilacciato di stinco di maiale con giardiniera di cavolo bianco aromatizzata al vermouth di Prato su una base di polenta; la Trattoria Da Burde di Firenze, new entry della manifestazione, ha puntato sui sapori intensi e profumati della tipica trippa fiorentina all’aglione e tartufo; infine i “padroni di casa” del Toscana Fair hanno stupito il pubblico con un antipasto andato letteralmente a ruba, un “lingotto” di farinata di cavolo nero con un velo di lardo di Colonnata, fonduta di pecorino e mizuna rossa.
Il primo piatto, curato dalla Taverna Gargantuà di Pistoia, è stato il “Cuor di Toscana in crema reggiana”, cappellacci di pasta fresca al ripieno di pappa al pomodoro, conditi da crema di parmigiano reggiano a lunga stagionatura; il secondo, presentato dal ristorante La Bussola da Gino, è stato “A spasso per Prato”, incontro di sapori tra la carne calvanina e il tipico sedano alla pratese, per una sintesi delle eccellenze del territorio; per concludere, il dessert preparato dalla Pasticceria Mearini di Quarrata, un “cactus” alla meringa verde sopra una gustosa mousse di nocciola, mascarpone, mandarino e caramello salato.
Una serata all’insegna della solidarietà e del gusto, in un ambiente curato e raffinato, impreziosita dall’impeccabile servizio curato dagli studenti dell’Istituto Alberghiero di Montecatini, ai quali è andato il ringraziamento di tutti gli organizzatori. Un’occasione, inoltre, per assaporare piatti creativi e particolari sospesi fra tradizione e innovazione, con l’utilizzo di materie prime di alta qualità e prodotti del territorio locale, ma “rivisitati” in chiave contemporanea guardando alla sperimentazione di nuovi sapori e alla creatività.
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