Tribunale
/ Canicattì
L’hashish, nascosto in cucina, era stato sequestrato durante una perquisizione nell’ambito dell’operazione “Hybris”
“Assoluzione perché il fatto non sussiste”: il giudice Michele Dubini ha scagionato il 34enne Antonio Milanese, di Canicattì, accusato di detenzione ai fini di spaccio di droga.Â
L’uomo era stato denunciato nel febbraio dell’anno scorso quando scattò la maxi operazione Hybris, che ha sgominato un traffico di droga a cavallo di tre province, nel quale lo stesso canicattinese era finito in cella.
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In occasione delle perquisizioni, la polizia gli ha trovato 23 grammi di hashis nascosti in cucina e 1.400 euro in contanti ritenuto incasso dello spaccio. Ne era scaturito un processo per questa ipotesi di detenzione ai fini di spaccio.
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La difesa, con l’avvocato Santo Lucia, ha sostenuto che non vi fosse alcun elemento che provasse la cessione tanto che non erano stati trovati strumenti usati per tagliare e confezionare. Tesi che è stata accolta dal giudice.Â
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