Allarme per l’aumento di bimbi obesi a Como


Un bambino su quattro ha qualche chilo di troppo, mentre la quota di minori obesi si avvicina al 10%.

Nell’arco di più di dieci anni l’Ats Insubria ha monitorato le abitudini alimentari dei nostri bambini, con il controllo del peso e dell’altezza a partire dalle scuole elementari e un questionario affidato ai genitori. Scelto un campione statisticamente significativo di 27 classi terze (513 alunni), nel 2012 i bambini considerati obesi erano il 7,1%, mentre quelli sovrappeso il 22,7%, quindi superava la soglia un bacino pari al 29,8% della popolazione rappresentativa indagata. Dallo stesso controllo ripetuto nel 2019 era emerso un netto miglioramento, perché è risultato obeso il 4,9% dei bambini, mentre gli alunni sovrappeso erano il 16,8%, dunque il 21,7% del campione era a rischio. L’ultimo aggiornamento pubblicato la settimana scorsa (i dati calcolati l’anno scorso sono però riferiti al 2023) dicono invece che i bambini considerati obesi sono diventati il 9,6%, mentre quelli sovrappeso il 16,1%. La somma arriva al 25,7%, il campione è peraltro aumentato perché sono stati controllati 769 alunni.

Dunque i quadri certamente patologici sono cresciuti in un decennio di due punti e mezzo percentuali, ma dalla pandemia ad oggi di oltre quattro punti e mezzo. Praticamente i bambini obesi tra il 2019 e il 2023 sono raddoppiati. Si assiste invece dopo un importante calo ad un assestamento dei bambini giudicati sovrappeso, comunque a rischio.

Anticamera delle malattie

«I numeri in crescita dei bambini obesi preoccupano – commenta Laura Molteni, specialista dell’ospedale di Erba – sono dati che meritano una riflessione. Soprattutto perché l’obesità è l’anticamera di patologie come il diabete. Sono diversi i meccanismi che possono contribuire a questo dato, diverse le ipotetiche cause, esistono delle predisposizioni e non bisogna pensare all’obesità come ad una colpa. Però è vero che il peso è il principale fattore di rischio. Dunque gli stili sani di vita sono il cardine della prevenzione». Muoversi e mangiare bene insomma gettano le basi di un crescita sana, invece il 7% dei bambini non fa colazione, è aumentato il consumo di merendine e snack e cala quello di cereali e yogurt. La frutta fresca a scuola per fortuna è diventata una abitudine. Ma più del 50% dei genitori non mangia frutta e verdura quotidianamente. L’attività fisica è leggermente migliorata, ma non abbastanza, il 36% dei bambini pratica sport per non più di un’ora alla settimana, il 12% gioca ai videogiochi più di due ore al giorno e solo il 27% si reca a scuola a piedi o in bici.

Diagnosi precoci

L’obesità è un fattore di rischio anche per le malattie cardiovascolari e per l’insorgenza delle neoplasie, non è solo portatrice del diabete. Le diagnosi di questa patologia secondo gli specialisti sono sempre più diffuse e iniziano sempre più presto, anche tra i giovani. I comaschi con una diagnosi di diabete sono 44mila, la grande maggioranza ha il diabete di tipo due, non quello insulino-dipendente, più raro e che ha cause differenti. I diabetologi inoltre sostengono che una quota importante della popolazione ha il diabete, ma non sa di averlo, sono malattie non diagnosticate e trascurate.



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